Vaticinia di Nostradamus e il nuovo studio di interpretazione.
Vaticinia Michaelis Nostradami de Futuri Christi Vicarii ad Cesarem Filium, più comunemente conosciuti come “Vaticinia di Nostradamus” (alias Libro perduto o l’ultimo libro) sono una raccolta di 80 immagini acquarellate, conservate in un manoscritto illustrato del XVII secolo ed attribuite a Nostradamus.
Una scheda originale dei padri certosini, allegata al manoscritto, afferma che il libro venne portato a Roma dal figlio, César de Notre-Dame e donato al cardinale Maffeo Barberini, direttore della biblioteca vaticana e futuro papa Urbano VIII.
L’iscrizione sull’ultima pagina del libro fa pensare che si tratti di un testo…proibito.
“Di notte per segreto studio assiso in bronzeo seggio,
l’esigua fiamma della solitudine scaturente
ispira a vaticinar ciò che creder non è vano” .
Prima quartina di Nostradamus
Le figure, sono una sequela di rappresentazioni profetiche, avvenimenti e personaggi che, secondo alcuni autori (Cesare Ramotti, Vincent Bridges), mostrerebbero la successione di papi romani e conterrebbero oggetti simbolici, lettere, animali, incroci di stendardi, croci, ecc. a formare figure simili a numeri romani oppure allusioni a cognomi.
Cesare Ramotti, interpretò alcune figure come allusioni a fatti storici importanti nella vita del papato, ad esempio quella iniziale, che funge da marcatempo e che indica l’istituzione della regola di San Francesco di Sales oppure come riferimenti alla rivoluzione francese, ai conflitti tra Francia e Spagna per il controllo del Vaticano, all’intervallo tra la prima e la seconda guerra mondiale, dove apparirebbe lo stemma di papa Pio XI, Achille Ratti.
La chiesa non voleva che nessun altro possedesse il libro e, per questo motivo, il cardinale Barberini chiese a persone fidate di interpretarlo.
L’ultima immagine rappresenta la fuga da una città fortificata, di un alto prelato di pelle oscura o nera, assieme al suo seguito, che coincide con un massacro di sacerdoti di molte razze. Tale immagine è stata ipoteticamente collegata al già rivelato terzo mistero di Fatima ed è simile ad una visione che sembra abbia avuto San Pio X, riportata da Stephen Skinner nel suo “Millennium Prophecies“.
Alcuni ritengono che le ultime sette pagine del manoscritto siano una ragione sufficiente per farlo scomparire e sostengono che questi disegni, ed il possibile riferimento all’Anticristo, indichino quando e come (con allarmante precisione) si verificherà il peggiore incubo dell’umanità.
Mentre le Centurie o le Profezie di Nostradamus sono state oggetto di svariati studi interpretativi, giusti o sbagliati che siano, le tavole del “Vaticinia” o “libro perduto” rappresentano un rebus di altrettanto difficile interpretazione ma, meno dibattuto.
Personalmente le ritengo un vero capolavoro che lascia adito a moltissime e svariate tipologie interpretative e che si ricollega in qualche maniera alla figura Profeta stesso il quale, non dimentichiamolo, era uomo colto e benestante, in sintonia con pensatori del calibro di Cornelio Agrippa e Pico della Mirandola, intellettuale e degno rappresentante della filosofia ermetica rinascimentale. Nostradamus aveva studiato e poteva permettersi di viaggiare e di leggere libri e testi a cui pochi avevano accesso, incontrò personaggi famosi e astrologi o veggenti influenti come Luca Gaurico, Ulrich de Mayence, il mago Henry Khunrath o Giulio Cesare Scaligero e fu iniziato alla scienza degli astri, dal bisnonno Jean de Saint-Rémy, medico reale e conoscitore della matematica e dell’alchimia, della Cabala e dell’esoteria.
Una delle principali critiche mosse alle profezie di Nostradamus è quella di essere “polivalenti” e di adattarsi a diversi personaggi storici, tra di loro affini, ed a svariate situazioni. Egli usa anagrammi ed abbreviazioni, personaggi ed immagini mitologiche e simboliche tali da rendere le profezie oscure e sibilline, forse un sottile gioco oscuro e psicologico. Ma non è forse questa una “sagacia” degna di nota? Non è proprio il fatto che le “Centurie” o le tavole del “Vaticinia” si prestino alle più svariate ipotesi a renderle irresistibilmente affascinanti?
Possiamo davvero pensare che le “immagini” del “libro perduto” siano semplicisticamente una rappresentazione di Papi e personaggi influenti, miscelati in una sorta di rebus astrologico-esoterico?
Perché non provare invece a cercare un messaggio più recondito insito nella natura stessa del Profeta, più simile a quella del mago-medium che a quella dell’astrologo, in effetti Nostradamus aveva difficoltà a cimentarsi con le tabelle astronomiche e l’oroscopia mentre utilizzava la magia teurgia, l’onomanzia, la fisiognomica e la dattilomanzia. Per le sue evocazioni usava piante particolari delle quali inalava i fumi fino a cadere in una specie di allucinazione indotta che procurava le famose visioni poi, sistemate in versi e che diventeranno le celebri Centurie.
Se proviamo ad analizzare a fondo le immagini acquerellate del “Vaticinia” vedremo che, come in un’icona russa, mano a mano che gli strati superficiali vengono tolti, ne vengono fuori altri che si inseguono e si sovrappongono per originare, sempre e ovunque, un “messaggio” o una “profezia” nascosta e celata…….
L’arte di celare un significato, il Profeta di Salon, la utilizza addirittura nel suo stesso testamento, tredici giorni dopo la registrazione, Nostradamus fa aggiungere un codicillo, dalla cui accurata analisi i posteri rileveranno dati numerici inerenti le Profezie, che permetteranno di poter distinguere quelle vere da quelle apocrife.
La tecnica, Nostradamus la espone nella prima centuria, egli utilizza il rilassamento che facilita le percezioni extrasensoriali e l’autoipnosi. Le percezioni sono provocate da rituali magici antichi e probabilmente influenzate dalla ricerca astrologica e dagli antichi testi, dalla Cabala e dall’esoterismo oltre che dall’utilizzo di alcuni specchi magici fatti appositamente costruire.
Il segreto del libro perduto di Nostradamus è tutt’oggi inviolato?
Sembrerebbe che il mistero di Nostradamus sia una questione ancora aperta
L’ipotesi che il “libro perduto”, come d’altronde le “centurie” siano un libro cifrato, celato da un’apparente, incomprensibile decifrazione, corrisponde alla realtà dei fatti? E’ davvero possibile che Nostradamus abbia predetto il futuro? O meglio la precognizione è sostenibile ed ammissibile?
Le moderne teorie parapsicologiche spiegano la precognizione con le teorie della “quarta dimensione”, del “campo Psi” che renderebbero il futuro, secondo alcuni, non assoluto e fisso proprio come, a mio parere, intende Nostradamus, il quale nelle “quartine” e nelle “immagini del libro perduto” ci trasmette dei consigli, seguendo i quali, potrebbe anche essere possibile evitare o adattare un futuro probabilistico, in accordo con i parametri del libero arbitrio, dell’istinto del subconscio, del sesto senso e della conseguente scelta decisionale….proprio come più volte richiamati nei miei articoli!
Conclusioni.
Allego alcune tavole del “Vaticinia” o “libro perduto” o “l’ultimo libro” di Nostradamus che sono state da me analizzate ed interpretate cercando di svelare il “messaggio celato” dal Profeta. Come vedrete il futuro di Nostradamus appare strettamente connesse con le scienze antiche ma anche influenzabile dal “libero arbitrio” e dal “nostro subconscio”.
Prossimamente vi svelerò maggiori particolari e delucidazioni sulla mia ricerca e la nuova interpretazione delle quartine di Nostradamus per la quale, mi sono avvalso dell’aiuto di un ricercatore e profondo conoscitore del Profeta di Salon, che ha dedicato il meglio della sua straordinaria genialità oltre che alcuni anni di approfondito, sofferto e dettagliato studio, elaborando un “progetto interpretativo” nuovo, interessantissimo ed assolutamente rivoluzionario.