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“Di notte per segreto studio assiso in bronzeo seggio,

l’esigua fiamma della solitudine scaturente

ispira a vaticinar ciò che creder non è vano”

 

Prima quartina di Nostradamus

 

Chi di noi non conosce Nostradamus, al secolo Michel de Nostredame, nato a Saint-Rémy-de-Provence il 14 o il 21 dicembre del 1503? Il suo nome è conosciuto da tutti, oggetto di film e libri di successo, osannato da decine e decine di suoi presunti o, ancor peggio, autoproclamati seguaci/discepoli. Nostradamus viene anche citato in romanzi, fumetti, videogiochi e addirittura canzoni, indipendentemente dalla classe o ceto sociale di appartenenza l’astrologo, scrittore e speziale francese, viene considerato, alla pari di San Malachia, come uno dei più famosi ed importanti profeti della storia, tanto da diventare un “fenomeno di massa”, potremmo anche arrivare a definire il suo nome quale “sinonimo stesso” di profezia e di veggenza.

 

Confesso che prima di iniziare le mie lunghe ed approfondite ricerche sul personaggio in questione ero molto scettico, come d’altronde mia consuetudine, per quanto concerne la veridicità o meglio la reale capacità di prognosticare una veggenza poi, una sera a cena con amici, venne intavolato l’argomento inerente le possibili catastrofi future parlando di esoterismo e fenomeni dell’occulto. Gianni, che mi era seduto accanto mi disse: “lo sapevi che Nostradamus ha predetto la fine del mondo quest’anno?” (correva allora il novembre del 1999), “no questa me la sono persa”, risposi. Gianni: “sembra sia stato scoperto un antico manoscritto tenuto nascosto dalla Chiesa e dai Papi nella biblioteca nazionale di Roma ove sono rappresentate incredibili coincidenze con la realtà dei nostri tempi e l’apocalisse”, “vorrà dire che se il mondo sopravviverà all’apocalisse scopriremo se aveva effettivamente ragione”, risposi ironicamente. Gianni: “tu non ci credi! E la veggenza inerente la morte di Enrico II, predetta ed avveratasi? E’ stata un caso secondo te?”. “Bè potrebbe anche esserlo stato, non credi?”. “Gianni: “così come Hitler, la seconda guerra mondiale, Napoleone, la bomba su Hiroshima, tutte coincidenze? Casi fortuiti di incredibili concomitanze oracolari?”. Non avendo argomenti per controbattere sorrisi alle provocazioni e lasciai cadere la conversazione ma appena arrivato a casa, la prima cosa che feci fu quella di aprire un libro …e di informarmi maggiormente su Nostradamus e sulle più famose quartine profetiche. E’ stato proprio in quel momento, che senza accorgermi del passare del tempo, accesi una candela e, alla fioca luce di un abat-jour, comodamente assiso davanti ai libri della biblioteca, iniziai i miei studi su Michel Nostradamus. Da allora, pur continuando a perseguire i miei studi astronomici ed astrologici, ho cominciato parallelamente e, sistematicamente, a raccogliere testi e ogni possibile informazione sul celebre profeta francese….

 

Nostradamus: Il profeta di Salon.

 

Il 2 luglio del 1556 Nostradamus, veggente ed astrologo, muore ma a distanza di 500 anni si continua a discutere ed a fantasticare sulla sua figura e le sue famose “profezie”. Su Nostradamus veggenti, astrologi, scrittori, critici, intellettuali, hanno dissertato con argomentazioni a volte “fantasiose” ed a volte denigratorie resta comunque inconfutabile il fatto che, Nostradamus, sia stato un illustre personaggio storico, un intellettuale degno di menzione, un anello di congiunzione tra magia e cristianesimo e che abbia scritto, e tramandato ai posteri, diversi testi e libri tra cui le celeberrime: Profezie. Nostradamus era un autore prolifico tanto da “sfornare” annualmente, Almanacchi e Pronostici a decine di migliaia, una produzione enorme se pensiamo all’epoca della loro pubblicazione. La considerazione più evidente e devo dire sorprendente, nell’esaminare e studiare Nostradamus, è stata la scoperta di un vero e proprio caos “bibliografico” / informativo. Mi sono reso conto, con mio grande stupore, della mancanza di edizioni complete delle opere del “Profeta di Salon” nonché della carenza di una bibliografia originale (se non in minima parte) ma non solo, Nostradamus è stato oggetto di mistificazioni e contraffazioni, già addirittura negli anni in cui era in vita! Il “profeta” era famoso all’epoca in cui viveva per la redazione degli Almanacchi e dei Pronostici i quali uscivano ogni anno in occasione delle fiere, per l’anno seguente e, malgrado abbiano conosciuto un’immensa diffusione e furono oggetto di innumerevoli copie e contraffazioni, gli Almanacchi, i libri e le stesse Profezie, interessano marginalmente gli ambiti accademici.

 

Questo è quanto cita uno studioso francese autorevole e degno di nota, Patrice Guinard del C.U.R.A., The International Astrology Research Center (Centre Universitaire de Recherche en Astrologie) nel: Bilancio sulle pubblicazioni annuali di Nostradamus (1550-1567)

 

Link: http://cura.free.fr/    

 

(traduzione di Lucia Bellizia)  link internet:
http://www.apotelesma.it/upload/Lucia_Bellizia_-Traduzione_relazione_Guinard_con_tableau.pdf

 

…..perché eliminate le falsificazioni e contraffazioni di ogni provenienza, principalmente di origine parigina, anche i pronostici ed almanacchi lionesi meno dubbi soffrono per la maggior parte di errori, trasformazioni, aggiunte e rimaneggiamenti degli addetti alla stampa, editori ed intermediari. Ci sono dunque tre strati nell’acquisizione di questi documenti: i testi autentici di Nostradamus (idealmente i manoscritti firmati dalla sua mano), i testi trasmessi poi stampati dai suoi editori autorizzati, i testi riprodotti, trasformati o falsificati sotto il nome di Nostradamus…….

Oltre al problema della presenza di diversi testi poco attendibili in quanto contraffatti o di dubbia origine, tradurre Nostradamus, è un’impresa complessa in quanto è facile cadere in errori poiché spesso Michel si faceva beffa della morfologia e della sintassi ed amava ricorrere ad abbreviazioni, metaplasmi (trasformazione poetica di parole), doppi significati, metalepsi (metafore doppie o triple). Un altro problema è che molti vocaboli del francese del XVI secolo avevano un significato diverso da quello moderno, e solo utilizzando dizionari in francese antico e storico-etimologici altamente specializzati si può fare una traduzione “veritiera” tanto che, molte traduzioni affrettate, hanno come risultato evidenti aberrazioni e la conseguenza di saltare i vocaboli di difficile reperimento.

 

Le Profezie di Nostradamus e le loro varie interpretazioni.

 

Nel corso del tempo si è avuto uno sfruttamento propagandistico delle quartine o volutamente riadattato e ricondotto ad una interpretazione intenzionale e di parte, a scopo di lucro o per rendersi conosciuti e famosi, assistendo ad una “sistemazione” delle quartine soggettiva e priva di fondamenti razionali e scientifici.

 

In realtà è praticamente impossibile dare un’interpretazione univoca di Nostradamus per vari motivi: la difficoltà nel distinguere il soggetto dal complemento oggetto, i numerosissimi neologismi, i termini provenienti da varie lingue, sigle, e così via, tutti parametri che lo stesso Nostradamus utilizza in maniera personale e quasi…crittografica. Gli stessi Almanacchi e Pronostici sono enigmatici ed ermetici. Una tale complessità di scrittura può dare origine o ad una interpretazione traduttiva in cui si manipola il testo sino ad arrivare a dargli il senso che si immagina debba avere oppure, ad una traduzione letterale, limitando il più possibile l’interpretazione soggettiva. La comune e radicata convinzione è che le Profezie di Nostradamus siano un libro cifrato ancora tutto da scoprire e da reinterpretare, cancellando con un colpo di spugna (o di magia se preferite) secoli d’ incertezze e di tentativi.

 

Personalmente ritengo gli scritti e le immagini di Nostradamus un vero capolavoro di “veggenza enigmatica” che lascia adito a moltissime e svariate tipologie interpretative ricollegandosi in qualche maniera alla figura stessa del Profeta il quale, non dimentichiamolo, era uomo colto e benestante, in sintonia con pensatori del calibro di Cornelio Agrippa e Pico della Mirandola, intellettuale e degno rappresentante della filosofia ermetica rinascimentale. Nostradamus aveva studiato e poteva permettersi di viaggiare (attraverso l’Alsazia, la Germania, la Lorena, l’Italia e la Provenza) e di leggere libri e testi a cui pochi avevano accesso. Incontrò personaggi famosi e astrologi/veggenti influenti come Luca Gaurico, Ulrich de Mayence, il mago Henry Khunrath o Giulio Cesare Scaligero, fu iniziato alla scienza degli astri, dal bisnonno Jean de Saint-Rémy, medico reale e conoscitore della matematica e dell’alchimia, della Cabala e dell’esoteria. Nell’opera Sufi d’Iran, l’Emiro Ghaffary sostiene che Nostradamus visse a Ispahan (Persia) ove fu iniziato ai segreti d’Avicenna, alle tecniche spirituali e alla metafisica. Di certo incontrò Agrippa di Nettesheim, medico, filosofo, astrologo tedesco condannato dalla Chiesa per le sue opere De Occulta Philosophia (1510) e De Incertitudine et Vanitate Scientiarum (1527), appartenente alla “Comunità dei Maghi” con aderenti in tutta Europa. Un altro personaggio che può aver interessato ed influenzato Nostradamus è Paracelso (Philippus Aureolus Theophrastus Bombastus Paracelsus, 1493-1541) medico, filosofo, astrologo, alchimista, il padre della farmacologia, tra le cui opere meno note vi è: Pronostication (1536) con 34 figure ermetiche commentate.

 

Una delle principali critiche mosse alle profezie di Nostradamus è quella di essere “polivalenti” e di adattarsi a diversi personaggi storici, tra di loro affini, ed a svariate situazioni. Egli usa anagrammi ed abbreviazioni, personaggi ed immagini mitologiche e simboliche tali da rendere le profezie oscure e sibilline, forse un sottile gioco oscuro e psicologico. Ma non è forse questa una “sagacia” degna di nota? Non è proprio il fatto che le “Centurie”, le tavole del “Vaticinia”, o la sua produzione letteraria in generale si prestino alle più svariate ipotesi a renderle irresistibilmente affascinanti?

 

Perché non provare invece a cercare un messaggio più recondito insito nella natura stessa del Profeta, più simile a quella del mago-medium che a quella dell’astrologo, in effetti Nostradamus aveva difficoltà a cimentarsi con le tabelle astronomiche e l’oroscopia mentre utilizzava la magia teurgia, l’onomanzia, la fisiognomica e la dattilomanzia. L’opera edita da Nostradamus ed intitolata: l’Astrologia dei quarti della luna, evidenzia l’approssimazione dell’utilizzo della scienza astrologica da parte del Profeta così come dei responsi oracolari ivi presenti. Pur essendo oggi il nome di Nostradamus associato a quello di un grande astrologo in realtà, tale binomio, risulta alquanto inadeguato almeno nei fondamenti matematici/scientifici dell’arte astrologica che peraltro Nostradamus utilizza, nei termini e nel linguaggio, quasi come per fare “da sponda” alle sue “divinazioni”.

 

Il mistero di Nostradamus, l’ipotesi che il “libro perduto” e le “Centurie” siano libri cifrati, celati da un’apparente, incomprensibile decifrazione, corrisponde alla realtà dei fatti? E’ davvero possibile che Nostradamus abbia predetto il futuro? O meglio la precognizione è sostenibile ed ammissibile? La parapsicologia presenta una raccolta di aneddoti che sembrano avvalorare questa ipotesi, sebbene non sussistano fondamenti scientifici a suffragio.

 

Ha ragione Johann Zollner il quale affermava che il nostro mondo fisico a tre dimensioni è in realtà solo una parte di un mondo a quattro dimensioni? E che la quarta dimensione spazio-temporale ci è normalmente preclusa ma che, in situazioni molto particolari, come i sogni o la veggenza, sia possibile coglierne dei barlumi?

 

Le moderne teorie parapsicologiche spiegano la precognizione con le teorie della “quarta dimensione”, del “campo Psi” che renderebbero il futuro, secondo alcuni, non assoluto e fisso proprio come, a mio parere, intende Nostradamus, il quale nelle “quartine” e nelle “immagini del libro perduto” ci trasmette dei consigli, seguendo i quali, potrebbe anche essere possibile evitare o adattare, un futuro probabilistico, in accordo con i parametri del libero arbitrio, dell’istinto del subconscio, del sesto senso e della conseguente scelta decisionale.

 

Come sono nate le profezie del veggente, astrologo di Salon?

 

Se proviamo ad analizzare a fondo le immagini acquerellate del “Vaticinia” vedremo che, come in un’icona russa, mano a mano che gli strati superficiali vengono tolti, ne vengono fuori altri che si inseguono e si sovrappongono per originare, sempre e ovunque, un “messaggio” o una “profezia” nascosta e celata…….

 

Per le sue evocazioni usava piante particolari, bruciava l’alloro e la pervinca, di cui inalava i fumi fino a cadere in una specie di allucinazione indotta che gli procurava le famose visioni le quali, in seguito, sono state sistemate in versi, tradotte e rimate, tramandate ai posteri con il nome di Centurie o Profezie. Nostradamus scriveva solo con una penna di cigno e compiva le sue veggenze tra la mezzanotte e le quattro del mattino quando il futuro, gli appariva, con delle visioni abbaglianti.…”come riflesse in uno specchio ardente” (egli stesso scrive), di cui non capisce il significato ma si limita a recepire ed a trascrivere.

 

L’arte di celare un significato, il “Profeta di Salon”, la utilizza addirittura nel suo stesso testamento*, tredici giorni dopo la registrazione, facendovi aggiungere un codicillo, dalla cui accurata analisi i posteri rileveranno dati numerici inerenti le Profezie, che permetteranno di poter distinguere quelle vere da quelle apocrife.

*Ove lascia al primogenito Cesare anche la biblioteca, l’astrolabio, il proprio anello d’oro, lettere e manoscritti.

 

Ma allora è inutile cercare una “chiave” interpretativa delle Profezie in quanto egli trascriveva quello che credeva gli dettassero gli angeli oppure rappresentano veramente una aggrovigliatissima matassa della quale è assolutamente necessario trovare il bandolo, ovverosia un metodo scientifico e rigoroso di interpretazione?

 

Dal 1710 sino ad oggi si sono cimentati nella ricerca delle “chiavi decifrative” o di “sistemi segreti” ben nove francesi (un tipografo, uno scrittore, due astrologi, due curati di campagna, due filologi e un ufficiale dei cifrari segreti), due tedeschi, un italiano, uno svizzero e un rumeno. Di seguito l’elenco dettagliato:

 

a) cinque chiavi filologico-simboliche ed anagrammatiche (J. Le Roux 1710, H. Torné- Chavigny 1860, A. Le Pelletier 1867, De Fontbrune 1939, V. Ionescu 1976);

 

b) due sistemi astrologici (E.M. Ruir 1938, e Piobb 1927-45, quest’ultimo detto «crono- cosmografico a forme geometrico-profetiche»);

 

c) due sistemi criptografici veri e propri (R. Frontenac 1950 e C. Pichon 1970, quest’ultimo tradotto ora in croato);

 

d) un sistema d’impostazione «criptografico-ieratico» (G. Beltikhine 1956);

 

e) una chiave biblico-ermetica (P. Guerin 1971);

 

f) una «chiave» non ben definita (R. Boscolo 1972);

 

g) due sistemi con «cifre-chiavi» (con riferimenti anche a chiavi e quadrati magici tedeschi di K. Drude e C. Loog; R. Putzien 1958, N.A. Centuno 1971).

 

La tecnica, Nostradamus la espone nella prima centuria, egli utilizza il rilassamento che facilita le percezioni extrasensoriali e l’autoipnosi. Le percezioni sono provocate da rituali magici antichi e probabilmente influenzate dalla ricerca astrologica e dagli antichi testi, dalla Cabala e dall’esoterismo oltre che dall’utilizzo di alcuni specchi magici fatti appositamente costruire.

 

Nelle lunghe notti dedicate allo studio degli scritti del Profeta e delle immagini da lui raffigurate, mi sono convinto di riscontrare nelle opere “Nostradamiche”, la presenza di un concetto “teofanico” ovverosia, un progressivo passaggio dal mondo della Realtà a quello della figura o metafora come se la divinazione e l’utilizzo della magia come metodo di induzione, fosse la ricerca di un arte diversa, superiore, mistica, quasi soprannaturale. Nostradamus forse ricercava la divinazione intesa come: l’arte di pensare come gli dei, tramiti simbolismi e chiavi di decifrazione. Le anime celesti immaginano l’intero, immenso mondo dell’immaginabile, creando così l’Universo del simbolo, il quale esiste proprio in virtù delle Anime Celesti. Nostradamus utilizzava un allegoria simbolica in quanto, il simbolo, fiorisce nell’anima spontaneamente come qualcosa che non può essere espressa in altra maniera. Il nostro mondo è reale solo se considerato dal punto di vista della coscienza ordinaria, ma che in se stesso non ha una sua realtà “ontologica”, in quanto la sua vera radice risiede al di fuori, cioè in quei mondi spirituali rispetto ai quali esso si pone come simbolo rispetto alla cosa simboleggiata…..quindi l’anima per liberarsi…deve imparare a trasmutare il mondo dei simboli. La virtù che porta al vaticinio è indipendente dal tempo e dal luogo perché si manifesta in tutti i tempi e in tutti i luoghi e la sua origine è da ricercarsi nella forza divina, che non appartiene al corpo o all’anima legata al corpo, ma è degli angeli e di Dio, che si trovano dappertutto. Queste antichissime tecniche permisero a Nostradamus, sicuramente già dotato per ereditarietà e per influenze cosmiche come si evince dal suo tema celeste astrologico, di entrare in un’altra dimensione.

 

E’ possibile ipotizzare una nuova interpretazione delle quartine di Nostradamus?

 

Il “rebus” della decifrazione o della ricerca del “messaggio celato” dal Profeta è stato per secoli affrontato senza successo da differenti interpreti e studiosi tanto da far ritenere che non vi sia nessuna “chiave segreta” per l’interpretazione delle veggenze contraddicendo lo stesso Nostradamus il quale sosteneva esplicitamente il contrario per cui, ho deciso di focalizzare le mie ricerche, partendo dallo scetticismo di alcuni critici e studiando proprio quelle quartine che portavano a preveggenze non avveratisi o prive di apparente logica temporale o geografica.

 

Mi sono anche domandato come potesse Nostradamus, seppur l’avesse desiderato, esprimersi liberamente in un epoca nella quale ti mettevano alla gogna solo perché qualcuno veniva accusato, magari ingiustamente, da un qualsiasi sconosciuto senza la minima prova a suffragio? Sebbene godesse di appoggi ed amicizie altolocate, doveva muoversi con prudenza e cautela in un epoca in cui l’Inquisizione esercitava un ruolo molto influente nella vita sociale europea e la blasfemia o semplicemente coloro che avevano idee o posizioni divergenti rispetto alla Chiesa venivano inquisiti e condannati senza alcun indugio. Il profeta era sospetto ai cattolici per l’origine israelita e la professione di medico astrologo e, nel contempo, designato alla pubblica esecrazione come eretico negromante, degno della tortura e del rogo.

 

Nel corso dei miei studi ho letto tutti i testi conosciuti ed analizzato gli aspetti crittografici evidenziati da Frontenac. Il testo La Grand Carnagie, delle Editions Médicis di Remi Rouvier (Parigi 1938-39), mi ha portato a considerare la possibilità di interconnessione tra Astrologia e le Profezie di Nostradamus ma la vera “svolta” è avvenuta due anni orsono quando un mio grande amico, al quale ho promesso di mantenere l’anonimato, mi ha invitato, a passare un weekend nella sua bellissima villa rinascimentale, immersa nella campagna assolata e ridente, circondata da vigneti e colline profumate.

 

La scoperta fortuita.

 

Il Profeta ci ha lasciato in eredità una serie di parole, celate nelle sue stesse quartine, per mezzo delle quali è stato possibile ricavare delle lettere decodificative di base che, per effetto di una differente direzionalità di posizionamento, sono soggette a differenti interpretazioni oracolari.

 

Il signor omissis e il sottoscritto, ci eravamo conosciuti già agli albori dei miei studi astronomici/astrologici, in quanto entrambi appassionati di montagna e, nello specifico, della stessa località turistica. omissis mi invitò a fare un’escursione in sua compagnia, e fu così che mi ritrovai a condividere la notte, insieme con lui, in un rifugio alpino. Consumata una frugale cena iniziammo a dialogare dei reciproci interessi, constatando un’immediata reciproca sintonia e scoprendo di avere in comune la passione per l’astronomia /astrologia. Seduti sullo stretto davanzale del rifugio, con lo strapiombo ai nostri piedi e la volta stellata illuminata d’immenso sopra le nostre teste, disquisimmo sulle costellazioni e sull’influenza astrale nella vita di tutti noi. Da quel giorno, siamo sempre rimasti in contatto condividendo parecchie altre escursioni montane sempre “farcite” da dialoghi e dissertazioni astrali/esoteriche, sviluppando un’amicizia spontanea e sincera.

 

Omissis discendeva da una nobile e ricca famiglia, mecenate con una spiccata passione per i libri e la filosofia, “bibliofilo” convinto tanto da possedere una propria “biblioteca privata”, creata dal bis nonno ed arricchita, di generazione in generazione, con quell’amore e dedizione tipica di chi fa le cose con “radicata passione”!

 

Tre anni or sono ricevo una telefonata dal mio amico: “Non immagini neanche lontanamente di cosa sono venuto in possesso recentemente. Devi assolutamente venire a trovarmi, lo so che ami più le tue ricerche alla vita sociale, ma posso garantirti che non te ne pentirai e che, a parte l’invito a pranzo quale mio gradito ospite, ti lascerò libero accesso alla mia personale biblioteca. Potrai dedicare tutto il tempo che vorrai alla consultazione dei miei testi, molti dei quali inediti, ma è soprattutto l’ultimo mio acquisto che devo assolutamente farti vedere, ne sarai, al pari mio entusiasta, vedrai….e comunque ho bisogno di un tuo parere…consideralo un invito solo per metà, mi serve una tua consulenza professionale….ma sono certo che gradirai molto il lavoro che ti propongo”.

 

L’invito era giunto inaspettato ma non potevo certo rifiutare, in quanto l’occasione di visitare la sua collezione privata (biblioteca) era alquanto ghiotta ed un’occasione più unica che rara visto che la sua appartenenza ad una famiglia benestante e dalla discendenza importante, gli aveva permesso di “accumulare” oggetti, libri e testi di primaria importanza storica e sociale e poi, oramai aveva stuzzicato la mia innata curiosità scientifica.

 

Quando giunsi nella tenuta stavo letteralmente impazzendo dalla voglia di conoscere l’oggetto di quell’invito. Tenendomi ancora sulle spine, omissis mi accompagnò senza proferire parola nel suo studio situato all’interno della biblioteca di famiglia. Sul tavolo circolare, nel mezzo della stanza, un apparentemente antico manoscritto, era in mostra. Quando mi avvicinai, esortato dal mio amico, un’esclamazione di stupore scaturì spontanea, ”non ci posso credere”, “ invece lo devi fare, è proprio vero!”.

 

Scritti a mano dal maestro Nostradamus, alcuni fogli sparsi sul tavolo, costituivano un inedito “lascito” per il figlio prediletto César de Nostredame.

 

I fogli (tre + la prefazione iniziale), all’apparenza crittografati, evidenziavano una sequela di righe progressive, riportanti ognuna, una serie di sei numeri mentre, una prefazione iniziale, ne forniva la chiave interpretativa dando precise istruzioni inerenti il loro utilizzo e significato.

 

“E’ stato analizzato per la datazione tramite spettrometria di massa congiuntamente all’analisi dell’inchiostro con spettrometria Raman e di fluorescenza a raggi X (XRF), inoltre la diagnosi psicologica della scrittura, la perizia archeologica e l’analisi grafologica del manoscritto ne hanno confermato l’originalità. Adesso ho bisogno di un tuo parere, studia il manoscritto e vedi se riesci a capirci qualcosa, fai ciò che ritieni necessario, senza badare alle spese, ma devi promettermi di lasciare il mio nome e quello della mia famiglia al di fuori di questa scoperta. Potrai fare ciò che ritieni più opportuno in merito alle nozioni che acquisirai dalla traduzione di questi testi ma il manoscritto non uscirà mai da questa biblioteca né tantomeno, voglio turbamenti alla mia vita quotidiana”.

 

“Ma come ne sei venuto in possesso?”, gli chiesi. Omissi: “César de Nostredame, autore tra l’altro dell’Histoire et Chronique de Provence, apparteneva ala piccola nobiltà del tempo ed aveva accesso agli archivi di Aix-en-Provence dei quali si servì per documentarsi e per le sue opere letterarie. Probabilmente questo allegato al testamento del padre venne custodito o nella sua casa o nell’archivio della cittadina di Aix poi, nel 1792 vennero saccheggiate case reali, castelli, monasteri, rubati e distrutti incartamenti di nobili e preti e cittadini illustri. In quell’occasione manoscritti e libri vennero portati alla Comune di Parigi per essere o meno bruciati. Qualcuno s’incuriosì nel vedere scritto il nome del famoso veggente e se lo tenne per sé sino a quando, dimenticato in una soffitta nei sobborghi parigini, venne preso da un rigattiere assieme a molti altri oggetti e acquistato da un piccolo antiquario del quartiere il quale, essendo già un mio fornitore d’antichità, per cui a conoscenza della mia passione per i libri e testi antichi, decise di interpellarmi”.

 

Tornai molte volte nello studio del mio amico a consultare quei fogli “unici” e, tutte le volte mi emozionavo alla loro vista, immaginandomi di intravedere il Maestro nell’atto della loro stesura.

 

La scoperta del manoscritto ed il suo successivo studio, mi hanno portato a ritenere che molte delle quartine di Nostradamus erano effettivamente “vere preveggenze” (la rivoluzione francese, la bomba atomica, l’ascesa al potere di Adolf Hitler, gli attentati dell’11 settembre 2001) mentre le quartine oggetto di forte contestazioni in quanto ripetitive, dubbie che trattano di disastri e sventure in modo generico senza precisare luoghi ne date oppure che riguardano un singolo villaggio o una singola persona costituivano un “mascheramento” trattandosi di “divinazioni nascoste”, in quanto oracoli personali di nobili e regnanti (Enrico II e Caterina de’ Medici Caterina de Medici, del giovane re  Carlo IX, di alcuni membri della dinastia dei Savoia come Emanuele Filiberto).

 

Finalmente svelato il significato delle Profezie di Nostradamus.

 

Per lo studio e analisi dei fogli di Nostradamus e nel tentativo di trovare una nuova chiave di interpretazione delle quartine o Centurie, ho coinvolto un mio amico e collaboratore, il signor Claudio Selva, il quale ha dedicato alcuni anni di approfondito, sofferto e dettagliato studio, nel cimentarsi al fine di scoprire “la chiave di svolta” dell’”enigmatismo” delle veggenze di Nostradamus. Il signor Selva ha analizzato il manoscritto nei minimi dettagli dopo di che, ha letteralmente “sviscerato” le quartine del Profeta di Salon, alla luce delle rivelazioni “decifrative” insite nella prefazione di apertura, trascritta dallo stesso Nostradamus e riportante le file numeriche sequenziali, arrivando a sviluppare un “progetto interpretativo” nuovo, interessantissimo ed assolutamente rivoluzionario.  Sulla base della chiave interpretativa fornita dalla serie numerica indicata nel manoscritto, Selva ha completamente rivisto le Profezie originali del maestro Nostradamus e, la risultanza, ha confermato pienamente la mia teoria circa le “divinazioni nascoste”.

 

Le maggiori difficoltà sono scaturite dal fatto che le preveggenze mascherate, essendo destinate in maggior parte alla regina di Francia Caterina de Medici, erano scritte in francese antico per cui Selva, con la mia collaborazione, ha dovuto tradurre e “trasportare” alcuni vocaboli in uso nel ‘500 in un contesto attuale e moderno senza perderne l’originale significato di preveggenza. La maggior soddisfazione è stata quando, a coronamento dell’enorme mole di lavoro svolta, abbiamo effettivamente constatato che dalle parole decriptate (5 parole o lettere interpretative) scaturiva un significato di preveggenza.

Il manoscritto allegato al testamento era stato tenuto nascosto dal figlio in quanto la sua conoscenza avrebbe portato enormi problemi legati all’epoca nella quale i nostri protagonisti vivevano. Molti passaggi inerenti riti magici, testi proibiti, accenni a geni e demoni, potevano essere severamente perseguiti e repressi dalla Chiesa inoltre, un oracolo esclusivo di un “potente dell’epoca”, non poteva essere impunemente “sbandierato” ai quattro venti.

 

Nostradamus ci ha tramandato 96 numeri in sequele di 4 con 2 numeri di abbinamento delle quartine, per ogni sequela numerica (corrispondenza tra quartina e sequela numerica) e 4 carte di orientamento “oracolare”.

 

L’intersecazione astrale dei quattro numeri di ogni serie o sequela, calcolata sulla base algoritmica del mio sistema, ha determinato 4 parole chiave, insite nella quartina stessa o di complemento

 

L’algoritmo attorno al sole centrale (nella mappa astrale delle linee di intersecazione) determina una dominante centrale ovverosia la parole chiave, presente nella quartina originale di Nostradamus.

 

Dalle parole chiave si determina una lettura di base di preveggenza o “preveggenza enigmatica” che può essere differentemente interpretata variando le coordinate di posizionamento per cui, le 4 linee direzionali astrali, ampliano la possibilità di preveggenza di ben 5 volte.

 

Purtroppo il manoscritto presenta alterazioni dovute a deterioramento e, probabilmente è incompleto nella parte finale in cui Nostradamus, forse, dava spiegazioni per la lettura e interpretazione dei numeri a complemento della prefazione.  Può anche essere che alcuni fogli siano stati intenzionalmente eliminati dai vari possessori del documento che si sono succeduti nel corso degli anni seguenti la morte di César de Nostredame, oppure siano andati semplicemente persi inoltre, manca la firma autografa del Profeta, non so se volontariamente per evitare di apporre, come sua abitudine, una sigillo denunciante con il rischio di causare possibili gravi problematiche al figlio (al quale “il codice decifrativo” era rivolto con lo scopo di fornirgli in custodia il vero significato delle preveggenze e dell’arte divinatoria del padre), oppure per l’incompletezza del manoscritto stesso. A causa di questi fattori lo studio e la ricerca, non sono ancora stati completati e dovranno essere approfonditi e ulteriormente perfezionati. Un’ulteriore fattore atipico è la presenza di una doppia sequela numerica, ovverosia Nostradamus ha riportato per ben due volte la sequela numerica corrispondente alla riga numero 33. Ne io ne il signor Selva siamo ancora riusciti a comprendere questo “enigmatismo” del Maestro, il numero 33 rappresenta la Cabala stessa con tutti i suoi segreti mistici, è uno degli ordini iniziatici della Massoneria, ha un ruolo nella teoria dei bioritmi ma quale significato voleva veramente attribuirgli Nostradamus? Naturalmente non demorderemo dall’arduo cammino e tenteremo di cogliere il significato di questo ulteriore mistero così come degli aspetti ancora “oscuri” collegati al manoscritto.                                        

 

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